Caro Grillo, eliminare i commenti del blog è un atto politico

27 Marzo 2015
Redazione YOUng
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Non una parola in più di quelle già espresse verrà scritta qui sullo sciacallaggio messo in atto da Beppe Grillo riguardo la tragedia dell’airbus della Germanwings che il pilota tedesco Andrea Lubitz ha, o avrebbe, volontariamente schiantato sulle montagne francesi. E non una parola sulla linea difensiva  sposata da TzeTze, e cioè “anche Bersani paragonò Schettino al Berlusconi che porta l’Italia contro gli scogli” (e infatti anche quella era una cazzatona sesquipedale e da sciacalli). Argomentare su tali miserie umane o sul valore politico di certe uscite assomiglia molto ad una perdita di tempo.

renzicomanda

Assai più interessante a dirla tutta è la questione dei commenti:
Già perché, come prevedibile, il post è piuttosto dibattuto tra gli avventori del blog di Grillo, e il profilo generico è quella dell’appoggio a quanto vergato dal profeta di Genova, e del rimbrotto caustico ai pochi che osano discostarsi dalla fedeltà ala linea. Chi ricorda all’ex comico l’incidente con cui, sfortunatamente, sterminò una intera famiglia tre decenni fa è immediatamente etichettato come “VIGLIACCO” (in maiuscolo, of course), chi prova a far notare il cattivo gusto del fotomontaggio è un “piddino”, sovente “in incognito” e che si riconosce “dalla puzza”. E non è finita qui. Il meritorio sito “Nocensura” da due anni – da quando cioè tutto ciò che ruota attorno a Grillo ha smesso di avere l’inconsistenza tipica della protesta ad oltranza e si è trasformato in milioni di voti elettorali – riporta anche i commenti cancellati da chi cura il blog. I quali continuano ad aumentare mentre scrivo queste righe (sono 108 adesso, alle nove e mezza di sera, erano 80 un’ora fa, mentre mi veniva in mente questo pezzo) e sono una squisitissima sequela di rimproveri sdegnati e normalmente civili contro Grillo o il Movimento da una parte, e risposte quasi tutte basate sul topos “e allora chi rideva per il terremoto?/la trattativa stato-mafia?/le foibe??” dall’altra.

Per fare degli esempi, c’è chi risponde “Bravo, altri 30 centesimi ed entro sera ti sarai guadagnato la pagnotta” al serafico “Si vergogni sig. Grillo”, chi è amareggiato perché “una volta i troll come te erano almeno più intelligenti” e chi addirittura si lancia in analisi semantiche e semiotiche con (letteralmente) “La metafora non fa paragoni ne similitudini non critica ne giudica il fatto in se tragico realmente accaduto utilizza lo stesso campo semantico, cioè implica un trasferimento di significato. Adesso comprendo perchè milioni di italiani vanno a votare sbagliando partito, non capiscono le basi del linguaggio e comunicazione in concetti metoforici!”. Il mio preferito, particolarmente fantasioso, come risposta a “Grillo sei una merda, come ti permetti di sfruttare una tragedia del genere?” erompe in “Ulala’ ulala’, l’indignados democristianos che s’inalbera”.

Non si tratta che dell’eterna lotta contro i troll “evidentemente pagati da qualcuno per spammare dalla mattina alla sera”, sui quali aveva messo in guardia lo stesso Grillo, nel marzo 2013, sfiancato dalle migliaia di commenti che “ogni giorno” pioverebbero sul blog, e per resistere ai quali c’era bisogno che gli utenti facessero quadrato. Come se esistesse davvero, insomma, la figura del troll anti-kasta che guadagna fino a 5mila euro al mese, e che era nata dalla mente del (mitico) blogger Francesco Lanza, con un post parodia che aveva finito per diventare l’esatto contrario, ovvero fonte di verità marmoree proprio per grillini, complottari et similia, postato persino sul blog di Grillo stesso e sulla pagina Fb di Vito Crimi quando questi eri capogruppo del M5S al Senato, provocando la scazzata reazione del povero Lanza stesso.

Non si capisce esattamente qual è il criterio con cui alcune decine di commenti vengono cassate, mentre altri pur dello stesso tenore rimangono. Probabilmente, a chi modera il blog sono utili alcuni (ma non troppi) casi di persone non allineate che vengono immediatamente richiamate all’ordine dai militanti, come esempi per tutti i visitatori. Per il resto, se a Grillo interessasse davvero scoraggiare i commenti sgraditi potrebbe prevedere sistemi di pre-moderazione dei commenti, o filtri ed accorgimenti di altro tipo. Se non lo fa è perché ha il preminente interesse a raggiungere il maggior numero possibile di persone: scatenare questi catfight tra i commenti, su internet, allontana visitatori ed elettori “normali” – ovvero moderati, o moderatamente interessati al dialogo – ma permette di rinsaldare la propria posizione all’opposizione, una condizione di assoluto favore per chi predica una purezza irreale ed è ben lungi – come fa notare la pagina Fb “Trolling Politika” – dal voler scontrarsi con la realtà delle cose. Altro che l’ironico annuncio “Io sono oltre Hitler, vogliamo il 100 percento del Parlamento”.

 

 

 

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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