Clementuzzu e i suoi fratelli. Sguardo sulla Modica occulta di fine Ottocento
Modica (RG) – Sabato 23 maggio alle ore 18,30 a Palazzo Grimaldi (Corso Umberto I, 106), nell’ambito del ciclo di incontri sulla storia di Modica nell’Ottocento e nel Novecento organizzato dalla Fondazione Giovan Pietro Grimaldi e dall’Unitre, la studiosa Marcella Burderi terrà una conferenza dal titolo “Clementuzzu e i suoi fratelli. Sguardo sulla Modica occulta di fine Ottocento”. Introdurrà Rinaldo Stracquadanio, presidente dell’Unitre di Modica.
Il macabro episodio – ne parla anche Serafino Amabile Guastella nelle lettere all’antropologo Giuseppe Pitré – fa riferimento all’uccisione di un bimbo di nome Clemente da parte di due popolane che poi ne mangiarono il fegato. L’inchiesta e il processo che ne seguì, ricostruiti dalla Burderi sulla base degli atti giudiziari e delle carte d’archivio, appurarono che le donne avevano compiuto quel cruento delitto spinte dalla convinzione di poter “liberare” una trovatura, cioè un tesoro nascosto, dall’incantesimo che impediva di portarselo a casa. Secondo un’antica e terribile tradizione, infatti, per impadronirsi di quella trovatura bisognava uccidere un fanciullo di nome Clemente e mangiargli il fegato nel luogo stesso in cui il tesoro era sepolto.
La studiosa, con uno sguardo da storica e da antropologa, ci guida in un viaggio affascinante e inquietante nell’universo dell’irrazionale che come un fiume carsico riemerge talora in superficie in modi e forme impreviste.
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