L'Expo di Milano vista da un bambino, mio figlio

19 Maggio 2015
Aurora Scudieri
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expoE’ al centro del mondo, ma riesce a diventare il mondo di un bambino, per un giorno? Con questa domanda sono partita da casa mia, a Bologna. Zaino in spalla e mio figlio di 15 mesi in braccio. Destinazione: EXPO Milano.

Accolti da Foody, dopo un lungo e stancante viaggio in treno, io e mio figlio siamo entrati, in una mattina infrasettimanale, nel fantastico mondo dell’Expo. Colori, musica, suoni e odori hanno incantato i suoi occhioni vivaci.

La prima piacevole sorpresa è stata quella di trovare, vicino all’ingresso, il noleggio passeggini. L’ingresso, inoltre, sia all’Expo sia ad ogni singolo padiglione, è prioritario e non fai fila se hai un bimbo piccolo. Una notevole fortuna per me che ho un figlio che “odia aspettare” e mi avrebbe costretto a desistere e perdermi l’ingresso a molti padiglioni viste le urla atroci da lui lanciate nell’attesa.

11295929_827569260659687_3071000430808575633_nIl Padiglione Zero, situato all’ingresso Ovest, mi ha fatto capire subito che avevo fatto bene a portare Riccardo insieme a me, nonostante fossi lì per lavoro. In questo Padiglione, infatti, sono stati riprodotti, su scala uno a uno, gli animali di molti dei Paesi partecipanti a Expo: ci si ritrova quindi in una specie di zoo ‘virtuale’ in cui i bambini possono osservare e conoscere le caratteristiche della fauna dei diversi continenti. Nell’Arena riprodotta finalmente Riccardo è potuto scendere dal passeggino per dedicarsi all’attività che ama di più, scendere e salire dagli scaloni, mentre io, mamma ansiosa, temevo di perderlo tra la folla di scolaresche intente a farsi i selfie.

La nostra prima meta è stata il Children Park, dedicato proprio a bimbi under 10. Realizzato in collaborazione con Reggio Children, questo paradiso colorato è composto da otto aree gioco a forma di giardino. Il tema è «Ring around the planet, ring around the future». Sotto la campana ha ascoltato gli odori, per poi spingere sul pulsante rosso della pianta corrispondente; ha raccolto la pioggia, con la bocca invece che con l’imbuto, per poi vederla trasformarsi in vapor acque; si è visto mangiare i piedini da pesci virtuali; ha pescato il suo messaggio, ma si è interessato di più alla canna da pesca, oggetto proibito da tirare sulla testa di bravissimi e giovani addetti e sul triciclo ha provato a pedalare…ma ancora nano non è arrivato ai pedali e così la sua mamma, ovvero io, accanto nella bici grande gli ha fatto vedere come l’energia cinetica può azionare una fontanella.

Seppur mio figlio fosse ancora troppo piccolo per percepirlo a pieno (età minima consigliata 3 anni), questo viaggio nel Children Park lo ha eccitato, rallegrato e stancato, notizia stupenda per una mamma che non vedeva l’ora di metterlo un po’ in passeggino per farsi un giro tra gli stand “da grandi”.

Ma quando vai all’Expo con tuo figlio sappi che, vista la grande offerta pensata per i più piccoli, avrai pochissimo tempo da dedicare a te…come sempre d’altronde!

Una delle cose che Riccardo (ma anche io) ha apprezzato di più è stato l’orto per bambini realizzato dalla Fiera di Bologna. I bimbi hanno infatti l’opportunità di seminare e piantare con piccole zappe. Essendo mio figlio ancora piccolo, naturalmente, non ha potuto piantare il suo semino, ma abbiamo visti bimbi farlo, con coraggio e dedizione, accanto a genitori entusiasti. Mentre loro seminavano noi strappavamo le piante…giusto per dimostrare loro come la vita è un cerchio. Ma dopo i rimproveri e i ripetuti “bella, non la strappare, accarezzala”, Riccardo ha finalmente apprezzato quelle erbette profumate, lasciandone in vita qualcuna.11008783_827568840659729_2929062646280002549_n

Ma l’avventura mette fame e così ci siamo recati al Future food district, all’Ingresso Sud: un vero e proprio supermercato del futuro dove i piccoli (dai 3 anni in su) possono scegliere che cosa comprare per la loro spesa cliccando su touchscreen. Per ogni prodotto un robot spiega loro i vantaggi, o gli svantaggi, all’interno di una dieta equilibrata.

Ancora un po’ affamati abbiamo proseguito il nostro viaggio nello Slow Food for kids (ingresso Est), fatto bene ma non adatto ancora a noi cuccioli. In questo Padiglione, infatti, viene spiegato ai bambini in età scolare il tema della biodiversità con visite guidate gratuite nella piazza della biodiversità.

Mentre Riccardo si faceva (finalmente) un pisolino, ho approfittato per andare a scoprire due dei Padiglioni più “vicini” ai bimbi di tutto il mondo, quello dell’ONU e quello di Save the children. Con «La storia di Alex e Sylvia», l‘ONU mira a stimolare i bambini a riflettere sull’unità europea e sull’accoglienza.

Bellissimo anche quello di Save the children, situato a sinistra del Decumano, subito dopo l’ingresso di Expo Centre, con un villaggio dove i bimbi incontrano virtualmente coetanei meno fortunati di loro, per sensibilizzare tutti sul tema della salute.

Eccolo sveglio di nuovo, giusto in tempo per entrare nel Padiglione Italia dove tra giochi e musica ci troviamo davanti alla giostra “Nutrire il pianeta” che ci permette di fare un giro su ortaggi e frutta. Segue il juke-box dei desideri, dove i più grandi possono scrivere un pensiero sul tema del cibo. La cosa che però lo ha entusiasmato di più, ahimé, sono state le pietruzze sotto gli alberi piantati tutti intorno all’Albero della Vita. Se i grandi ammiravano l’architettura di Palazzo Italia, lui, accovacciato per terra, giocava a prendere e lanciare le pietre, le stesse che trova tutti i giorni nei parchi sotto casa.

Ma anche i Padiglioni stranieri pensano ai bimbi. La Svizzera ad esempio ha il “kids corner”, l’Austria il Museo dei Bambini di Vienna con bolle gonfiabili e quello del Qatar la “creative play area kids”. Da visitare anche i Padiglioni di Brasile, Marocco, Kazakistan, Corea e Malaysia molto «family friendly». Il Brasile ha realizzato una rete per arrampicata, in Marocco i bimbi potranno provare sulla loro pelle il profumo dell’hammam e il vento caldo del deserto, in Kazakistan c’è il «teatro che si muove» con occhiali 3D, in Corea li sorprende un «balletto» fatto da un robot e in Malaysia si viene circondati dalle lucciole.
Quasi ogni Padiglione, inoltre, è attrezzato con bagni e fasciatoi, con pannolini gratis inclusi, tutto della Chicco.

Infine, per noi che siamo i più piccini, ecco la Baby-area e l’area pic-nic che si trovano nella Cascina Triulza, uno spazio coperto dove cercare di riposarsi un po’ prima di affrontare il viaggio di ritorno!

 

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