Gli italiani oggi ricordano Falcone, poi continueranno ad ucciderlo

23 Maggio 2015
Redazione YOUng
Per leggere questo articolo ti servono: 2minuti
Falcone23 anni fa moriva nell'orribile strage di Capaci, il magistrato antimafia Giovanni Falcone, insieme alla moglie e tre uomini della scorta. Oggi tutti con le fascette di lutto sul braccio, pronti a gridare su facebook che bisogna onorare chi combatte contro la mafia:sono gli italiani che solo oggi ricordano Falcone.

Parlo di quegli italiani che in questo giorno si trasformano in strenui paladini dell’antimafia, disprezzando chiunque abbia a che fare con organizzazioni mafiose, ma solo per 24 ore. Poi tutti saranno già pronti a votare alle regionali il solito consigliere candidato per concorso esterno in associazione mafiosa, candidamente menefreghisti sul tema della Trattativa tra Stato e Cosa Nostra che negli anni ’90 ha contribuito alla morte dello stesso pm.

Gli italiani che da anni votano FI, oggi giudicano il magistrato un eroe, dimenticando che Berlusconi ha tentato per anni di ridimensionare, o proprio abolire, il reato per concorso esterno ad associazione mafiosa, nato da una proposta proprio di Giovanni Falcone. La Repubblica oggi è in lutto, in silenzio, come lo è stata dopo aver scoperto che Forza Italia, partito che ha governato per anni il Paese, sia nata grazie ad un accordo tra Marcello Dell’Utri e il boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, per portare all’interno dei Palazzi la volontà mafiosa. Gli italiani dimenticano. I nostri concittadini si disinteressano del più grande male, sottovalutandolo e finendo per farci l’abitudine. Fa molto più paura l’immigrazione, oggi

Questo disinteressamento è in parte colpa dei media, che ogni giorno ammazzano i giudici Falcone e Borsellino, non parlando mai del processo sulla Trattativa Stato-Mafia, oppure non informando i lettori di cosa stia accadendo al pm palermitano Antonino Di Matteo. Gli italiani hanno già dimenticato tutte quelle persone che ai funerali dei due magistrati gridavano: “Fuori la mafia dallo Stato!” – oppure – “Non è stata solo la mafia!”.

 Un silenzio tutto made in Italy, che potrebbe uccidere Nino Di Matteo, il pm che si occupa del processo sulla Trattativa, e che è continuamente minacciato da Cosa Nostra. Col nostro silenzio morirà anche lui, ma come per Falcone, tutti saranno pronti col fazzolettone al braccio per ricordarlo. A ricordare ciò che hanno sempre dimenticato. 

Ma non tutto è perso. Influencer come Sabina Guzzanti (che ha diretto il docufilm “La Trattativa” ) o Marco Travaglio  ( con il suo libro È Stato la Mafia” continuano a riportare l’attenzione su questi temi riuscendo a coinvolgere il pubblico ormai sopito. Per non parlare dello splendido lavoro portato avanti da Sandro Ruotolo sulla Terra dei Fuochi. 

Parlarne tanto aiuta a risvegliare parte di quella coscienza civile che va ad incrementare progetti come “Mappiamoli tutti”, l’app che t’informa sulle mafie del territorio. 

Appassioniamoci a questi temi, appoggiamo queste iniziative, diamo sostegno al pm Di Matteo e condanniamo chiunque abbia, o abbia avuto, legami con la mafia. Solo così riusciremo a onorare la memoria di Falcone e Borsellino perennemente, senza ucciderli.

Gli italiani oggi ricordano Falcone, poi continueranno ad ucciderlo

L'AUTORE
La redazione di YOUng
SOSTIENI IL PROGETTO!
Sostienici
Quanto vale per te l’informazione indipendente e di qualità?
SOSTIENICI