La donna non nasce madre, oppure sì

18 Giugno 2015
Aurora Scudieri
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bambinoPrima di avere Riccardo la mia vita era diversa, ma non diversa come quella di qualsiasi donna senza figli, diversa nel senso di incompleta. Tra pochi giorni partorirà una nostra amica, che come noi è riuscita a restare incinta solo grazie alla fecondazione assistita, e penso spesso a quando la andrò a trovare e a quello che le dirò. La frase più giusta mi sembra essere: “da ora in poi non sarai più triste”.

Da quando è nato Riccardo tutto è cambiato. Posso essere stanca, arrabbiata, preoccupata. Ma non sono mai davvero triste. Ognuno ha in suo concetto di tristezza. Per me la tristezza è quando provi quella sensazione di incompletezza. Prima di incontrare mio marito sentivo che mi mancava qualcosa, il materiale per poter costruire la mia vita. Insieme a lui ho imboccato la strada, ma a cosa serve essere sul sentiero giusto se non hai un mezzo, che sia una bici, una automobile o un aereo, per arrivare a destinazione? Riccardo è stato il mio treno, preso al volo, quasi per miracolo, come quando arrivi alla stazione all’ultimo e vedi in treno lì, che sta per partire, e tu ci salti sopra proprio mentre i motori sono già accesi. Ti senti allora felice, fortunata e al sicuro.

Ho conosciuto donne della mia età, un poco più giovani o più vecchie di me, che dicono di non volere figli. Parlano di una scelta di vita, della voglia di dare spazio al lavoro, di un pizzico di egoismo o semplicemente di consapevolezza. Per me, che lo confesso sono assolutamente una persona all’antica, la donna nasce madre. Da piccola giocavo con le bambole, avevo già deciso il nome da dare ai miei figli, imitavo mia mamma. Se non fossi diventata madre non sarei mai stata felice.
Ma posso capire che ci sono persone diverse da me, che con gli anni accumulano delusioni e scelgono di investire sul lavoro. Mi chiedo solo se queste donne da bimbe non giocassero con le bambole, mi chiedo cosa succede loro se improvvisamente si scoprono incinta. Alcune ritrovano quell’istinto materno dimenticato, altre proseguono per la propria strada rifiutando il figlio, ma per un attimo sono state madri anche loro e hanno deciso di proseguire il proprio percorso a piedi o su un mezzo diverso, magari più comodo o veloce, ma questa è vita e c è chi sceglie di viverla e chi sceglie di darla .

 

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