Le foto arcobaleno su Facebook e le vere pecore

1 Luglio 2015
Germano Milite
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zuckerberg arcobaleno

In queste ore i blog complottari hanno scoperto un’altra di quelle cose che “nessuno vi dirà” (che poi in realtà è la consueta acqua tiepida spacciata per grande scoop solo per racimolare qualche penoso click in più).

In effetti, queste persone odiano le “multinazionali” e il denaro ma poi riempiono i propri siti di banner d’ogni tipo e pop up, pubblicizzando anche il trading finanziario ed il gioco d’azzardo per tirare su qualche spiccio e pagarsi le trasferte e i convegnucci da 3 partecipanti sul signoraggio. Sono per certi versi anche peggiori dei grandi ed avidi magnati miliardari che criticano con tanta foga, perché alla fine svendono la propria dignità e la propria credibilità per pochi euro e non per patrimoni infiniti.

LA CLASSICA ACQUA CALDA RIMESCOLATA

Da “lo Sai” a “No Censura”, “Imola Oggi“; l’elenco di pagine di disinformazione è lungo e non vale la pena citarlo. Ciò che vale (forse) la pena fare oggi è smentire l’ennesimo “post shock” (che tutti i media hanno censurato perché pagati dalle lobby degli arcobaleni) che riguarda la campagna lanciata da Facebook con l’intento di celebrare l’oramai stranota conquista made in USA sui matrimoni gay. Per questi individui si tratta dell’ennesimo complotto ordito ai danni delle “povere pecore” che inconsapevoli hanno partecipato all’iniziativa. Parliamo nello specifico di oltre 26 milioni di persone che, seguendo l’esempio di Mark Zuckerberg, hanno deciso di utilizzare un filtro arcobaleno sulla propria immagine profilo, per celebrare appunto la battaglia vinta sui diritti civili estesi anche alle coppie omosessuali (almeno in America).

Ebbene: questi geni a cui non sfugge mai nulla, hanno scoperto una cosa che le “coscienze sveglie” e ben informate sanno da tempo, ovvero che sul web quando utilizzi gratis qualcosa il prodotto sei tu.

LE RICERCHE DI MERCATO, COMUNQUE, NON SONO “IL MALE”

In altri termini, che ci sarebbe una “ricerca di mercato” (tutta da dimostrare, tra l’altro) dietro l’iniziativa lanciata dal social più diffuso al mondo. Una ricerca talmente segreta e protetta da CIA, FBI e consueti gruppi di potere sionisti, da essere stata in parte citata anche dallo stesso staff di Facebook, che del resto fa queste attività da sempre e con mezzi molto meno evidenti e clamorosi di quello appena adottato. Un like, un commento, le info inserite nel vostro profilo, le vostre iscrizioni ai gruppi, le pagine di cui siete fan: tutto viene registrato costantemente per attività di marketing ed indagine. Ogni vostro “comportamento digitale” è più o meno accuratamente monitorato, non certo solo dal social in blu.

E vi dirò di più: non è neppure così terribile e scandaloso che ciò accada, se l’attività rispetta la vostra privacy e riesce a proporvi pubblicità che non è più un mero disturbo, ma un servizio che vi aiuta ad avere solo le promozioni che possono potenzialmente interessarvi. I ragazzi di Lo Sai, insieme ai loro fan, concedono ad esempio una mole di dati non indifferente alle bieche multinazionali che criticano e lo fanno costantemente; da quello che abbiamo letto sul loro stesso sito, tra l’altro, potremmo dire anche piuttosto inconsapevolmente.

UN MESSAGGIO ALLE (VERE) PECORE

In ultimo, vorrei comunque rivolgere un messaggio alle pecore convinte di non essere pecore solo perché non hanno usato le foto arcobaleno su Facebook e, per questo, si sono sentite “diverse”, “critiche”, “sveglie” ed “intellettualmente indipendenti”. Andrò per punti.

  1. L’anticonformismo vero è libertà totale di essere conformi ad una massa, se si reputano giuste le istanze di tale massa in un momento specifico. Il “fuori dal gregge” per forza, è prevedibile esattamente come chi si fa influenzare da ogni moda e da ogni comportamento collettivo. Avrei potuto fare un lungo elenco predittivo di tutti coloro che non hanno partecipato alla festa collettiva per ostentare una divergenza stereotipata e disutile, che avrebbero magari voluto farlo ma si sono autocensurati per timore di essere giudicati poco originali ed influenzabili.
  2.  Nessuna persona dotata di cervello si è mai illusa di fare “attivismo” cambiando una foto su Facebook e neppure di “sensibilizzare” sul tema. Era, semplicemente, la celebrazione di una conquista storica, anche in contrapposizione allo spirito reazionario sempre diffuso in tempi di crisi. Un festeggiamento come quello (molto più banale) che in tanti di voi hanno fatto quando l’Italia ha vinto i mondiali, inserendo foto profilo con Fabio Cannavaro che alzava la coppa come se piovesse.
  3. Tranquilli: restate sfigati con o senza arcobaleno sulla foto profilo, se siete sfigati sul serio nel senso di vuoti, pecorecci e privi di idee vostre o di idee sensate. E’ il modo in cui siete ed in cui vi presentate ogni giorno che vi rende anticonformisti o meno, diversi o greggisti, interessanti o mortalmente noiosi.
  4. Avete comunque parlato narcisisticamente ed ossessivamente della questione, solo per avere un po’ di vana visibilità e qualche spicciolo da adsense, ponendo ulteriormente enfasi sulla legge passata negli USA e fornendo quindi reale forza informativa ad una campagna che aveva già avuto grande successo. Io ho partecipato volontariamente a questa (presunta) indagine di mercato e con piacere ho fatto sapere al mondo quali sono le mie idee politiche e civili su un argomento specifico e controverso ma, alla fine, ci siete dentro anche voi.

 

L'AUTORE
Giornalista professionista. Partendo dalla televisione, ha poi lavorato come consulente in digital management per aziende italiane ed internazionali. E' il fondatore e direttore di YOUng. Ama l'innovazione, la psicologia e la geopolitica. Detesta i figli di papà che giocano a fare gli startupper e i confusi che dicono di occuparsi di "marketing".
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