1,1 milioni nati prematuri muoiono ogni anno nel mondo

24 Luglio 2015
Aurora Scudieri
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prematureFame, malattia, infanticidio. Ma la prima causa di morte nei minori non è in questa triade, bensì nella nascita prematura. Un fenomeno sempre in crescita, soprattutto in Europa.

In media, il 7% delle nascite totali non raggiunge il termine delle 40 settimane. Questo numero è, inoltre, in forte crescita facendo diventare la prematurità la prima causa di morte nei bimbi con meno di 5 anni, come rivela una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet.
I passi avanti in ambito medico hanno fatto calare del 3,9 % il tasso di bambini morti a causa di malattie infettive quali polmonite, morbillo, tetano, aids. Il numero di nascite premature, invece, cala solo del 2 %. Su 6,3 milioni di bambini con meno di 5 anni morti nel 2013, 1,1 milioni sono deceduti a causa di complicazioni mediche per una nascita prematura.

“La prematurità è cresciuta molto in questi ultimi anni. Oggi la metà dei casi è indotto dai medici per una gravidanza a rischio per madre e/o feto” spiega Danièle Evain-Brion, direttrice della fondazione PremUp.
Secondo alcuni dati, 1/5 dei prematuri vedono la luce prima delle 32 settimane, il che aumenta di molto il rischio di morte.
“In caso di forte prematurità (meno di 27 settimane), la mortalità può raggiungere il 50 %”, spiega Élie Azria, del reparto maternità dell’ospedale Notre-Dame de Bon Secours, Saint-Joseph a Parigi.

Resta ancora difficile prevenire i parti prematuri. Anche se alcuni fattori a rischio sono noti come: l’età della mamma, i parti gemellari o le situazioni di precarietà. “Nelle donne che vivono in condizioni precarie il tasso di nati prematuri tocca il 18 %”, spiega Azria.
L’assenza di un controllo frequente durante la gravidanza aumenta anch’esso il rischio per madre e figlio. Circa l’ 8 % delle donne fanno un controllo solo dopo il primo trimestre di gravidanza. Solo una su quattro vanno dal ginecologo prima di restare incinta, per avere consigli e indicazioni, rivela un sondaggio di OpinionWay.

“Le donne non si dicono sempre – ho in progetto di avere un figlio, vado dal medico – Invece una visita per cessare la pillola, fare i giusti vaccini, ricevere regole igieniche e di vita è importante”, sottolinea Danièle Evain-Brion. Un terzo delle future mamme quindi iniziano la gravidanza senza alcuna informazione, il 30 % non modifica il proprio vizio legato al fumo durante i nove mesi e il 19 % continua a bere alcol.

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