Giocare con fuoco, coltelli e materiali combustibili: il parco dove è tutto è possibile

18 Agosto 2015
Aurora Scudieri
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E’ la prima cosa che insegniamo a nostro figlio: “il fuoco non si tocca”, “è vietato aprire il cassetto degli attrezzi”, “con i coltelli non si gioca”. Ma a quanto pare abbiamo sempre sbagliato perché la fiamma rossa può essere anche amica dei bimbi, se si sa come usarla, e vietarla aumenta solo la loro voglia di scoprirla in modo sbagliato.
Se vostro figlio è incuriosito dal fuoco e avete paura che prima o poi diventi un piromane o vi incendi casa, allora potreste pensare di portarlo a The Land, un parco dove i piccoli vengono fatti giocare con tutto ciò che può essere pericoloso, dai materiali combustibili agli utensili più taglienti.

Noi mamme diciamo tanti NO, il nostro unico obiettivo è quello di proteggere il nostro bambino, evitare che si ferisca, che si spaventi, che faccia del male. Ma spesso questi No impediscono a nostro figlio di prepararsi alla vita. Così, in Galles è stato costruito, un paio di anni fa, uno spazio ricreativo da 4000mq, dove la regola è l’esatto contrario. Al The Land vige la regola “il rischio fa parte dell’apprendimento”.

Tutto, naturalmente, avviene sotto la supervisione di adulti, chiamati “playworkers“, ossia persone professionalmente preparate che spingono i bambini a sperimentare, costruire, bruciare tutto quello che vogliono e a quanto pare si divertono davvero tanto.
Il fuoco, così, diventa amico, perché, spiegano i realizzatori del parco: “Può essere un’esperienza sociale quella di sedersi intorno con gli amici, fare amicizia, cantare canzoni, danzare intorno, guardare, può essere un’esperienza cooperativa dove ognuno ha un posto di lavoro. Può essere qualcosa per sperimentare, prendere dei rischi , testare le sue capacità, il suo calore, il suo potere, per rivivere il nostro passato evolutivo”

In realtà i playworkers difficilmente intervengono, non fermano i bambini ma li lasciano rischiare, un rischio calcolato, e da quando il parco è stato aperto, nessuno si è fatto male.

Il “gioco pericoloso” diventa quindi importante per la crescita del bambino e per prepararlo alla vita adulta.

 

 

 

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