Manifestazioni di volgare inintelligenza

21 Maggio 2014
Redazione YOUng
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Grillo e Vespa

In pieno clima entomologico – perdonatemi l’umorismo scontato – sfrutto questo “Hello World” (i programmatori possono capirmi) sulla piattaforma Young per condividere con voi una curiosità.

Durante il comizio di Beppe Grillo da Bruno Vespa, il comico genovese – ad un certo punto – cita Benedetto Croce:

La nostra rivoluzione non può rovesciare il mondo ma basta una persona onesta.

 

Non ho avuto modo di verificare l’autenticità di questa affermazione, ma il proprietario del Movimento 5 Stelle la utilizza per dare forza a tutto ciò che ruota intorno alla richiesta di “onestà” da parte del suo partito.

La facile polemica che ho riassunto in un memorandum per me stesso potrebbe farmi ricordare che a dirlo è un condannato che in diretta TV nazionale si è dichiarato evasore di imposta e che secondo la media dei Factchecking ha mentito per il 40%, ma non lo farò.

Preferisco far rivoltare una seconda volta Croce, riportando quello che dovrebbe essere – verificate pure – un estratto di Etica e Politica (1931):

[…]

Un’altra manifestazione della volgare inintelligenza circa le cose della politica è la petulante richiesta che si fa della “onestà” nella vita politica. L’ideale che canta nell’anima di tutti gli imbecilli e prende forma nelle non cantate prose delle loro invettive e declamazioni e utopie, è quello di una sorta di areopago, composto di onest’uomini, ai quali dovrebbero affidarsi gli affari del proprio paese. Entrerebbero in quel consesso chimici, fisici, poeti, matematici, medici, padri di famiglia, e via dicendo, che avrebbero tutti per fondamentali requisiti la bontà delle intenzioni e il personale disinteresse, e, insieme con ciò, la conoscenza e l’abilità in qualche ramo dell’attività umana, che non sia peraltro la politica propriamente detta: questa invece dovrebbe, nel suo senso buono, essere la risultante di un incrocio tra l’onestà e la competenza, come si dice, tecnica.

Quale sorta di politica farebbe codesta accolta di onesti uomini tecnici, per fortuna non ci è dato sperimentare, perché non mai la storia ha attuato quell’ideale e nessuna voglia mostra di attuarlo. (…) E’ strano (cioè, non è strano, quando si tengano presenti le spiegazioni psicologiche offerte di sopra) che laddove nessuno, quando si tratti di curare i propri malanni o sottoporsi a una operazione chirurgica, chiede un onest’uomo, e neppure un onest’uomo filosofo o scienziato, ma tutti chiedono e cercano e si procurano medici e chirurgi, onesti o disonesti che siano, purché abili in medicina e chirurgia, forniti di occhio clinico e di abilità operatorie, nelle cose della politica si chiedano, invece, non uomini politici, ma onest’uomini, forniti tutt’al più di attitudini d’altra natura.

“Ma che cosa è, dunque, l’onestà politica” – si domanderà. L’onestà politica non è altro che la capacità politica: come l’onestà del medico e del chirurgo è la sua capacità di medico e di chirurgo, che non rovina e assassina la gente con la propria insipienza condita di buone intenzioni e di svariate e teoriche conoscenze.

[…]

Essendo un testo mediamente complesso, purtroppo le statistiche mi dicono che il 70% degli italiani non può comprenderlo.

Dato che io sono tra quei 7 su 10, chiedo a voi di darmi una mano ad interpretarne il significato, magari proprio in relazione allo show del Primo Cittadino del Movimento 5 Stelle.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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