Contro le spie dell'NSA un'Internet europea

16 Febbraio 2014
Redazione YOUng
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Mentre l’Italia dorme, diversi paesi stanno proteggendo Internet dallo spionaggio americano.

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In Europa sta nascendo il progetto di una rete indipendente da quella globale, del tutto monopolizzata dagli Stati Uniti. L’iniziativa parte dallaMerkel e sono già in atto degli accordi col governo di Hollande. In Francia già a partire dal 1982 esisteva Minitel; una rete di computer indipendente per i soli cittadini francesi. Il servizio è stato chiuso al pubblico solo nel 2012. In Esiste tutt’oggi anche una rete di server denominata Usenet, al quale possono usufruire tutti attraverso la rete mondiale, pagando un abbonamento, il servizio è ben noto a chi è interessato allo scambio etico di testi e filmati senza incorrere a sanzioni.

Non è detto che questi sistemi siano immuni dallo spionaggio, ma certamente lo renderebbero palesemente illegale e di difficile accesso, dal momento che i dati raccolti nei database dei server resterebbero in Europa. Pensiamo alla mole di dati che social network come Facebook e motori di ricerca come Google possono raccogliere tutti i giorni ottenendo dati sensibili in grado di aprire altre porte; tutti messi a disposizione delle agenzie private che fino a non molto tempo fa collaboravano con l’NSA. Ci sarebbero quindi ingenti danni economici dovuti alla perdita di dati utili ai fini del marketing aziendale. Una sorta di karma istantaneo sembra essersi attivato togliendo alle multinazionali del web ciò che un tempo le ha fatte arricchire, senza interessarsi del fatto che miliardi di persone venivano potenzialmente schedate.

C’è poi un particolare che potrebbe rendere vano il progetto di una rete auropea: La presenza di servizi di intelligence ancora infiltrati da quelli americani, come testimoniano diverse ricostruzioni storiche largamente documentate; pensiamo solo alla storia dell’intelligence italiana e dei suoi rapporti con la CIA. (cfr. due studi importanti: Aldo Giannuli, Come funzionano i servizi segreti, Ponte alle Grazie; Tim Weiner, CIA: Ascesa e caduta dei servizi segreti più potenti del mondo, Rizzoli) Inoltre non è detto che i britannici aderiscano all’iniziativa, visto checome avevamo già riportatoanche i loro servizi sono coinvolti dallo scandalo del datagate.

Angela Merkel and François Hollande

Sembrano vere e proprie dichiarazioni di indipendenza quelle pronunciate dalle amministrazioni franco-tedesche: «Non c’è dubbio che dobbiamo fare di più per la protezione dei dati in Europa», sostiene la Merkel; «Ora che un governo si è formato in Germania è importante prendere insieme l’iniziativa», afferma un portavoce di Hollande.

Microsoft intanto sembra intenzionata a creare dei veri e propri “centri dati regionali”; la presenza dei suoi software negli uffici aziendali e istituzionali di tutto il mondo è ancora massiccia rispetto a quelli Apple. La balcanizzazione di internet, come qualcuno comincia già a chiamarla, potrebbe anche riservare dei lati negativi; infatti nulla impedisce di essere “schedati” dai servizi segreti dei propri paesi, inoltre, come già succede in Cina, l’isolamento dei sistemi di rete nazionali può essere usata anche per censurare le informazioni esterne considerate scomode dai governi ed impedire che quelle interne vengano diffuse all’esterno. Una sfida quindi che presenta non pochi punti oscuri; un lato buono la vicenda del datagate ce l’ha sicuramente: Stimolare gli utenti ad avere maggiore cura dei propri dati sensibili, ed una maggiore conoscenza del funzionamento dei loro social network preferiti, onde evitare di schedarsi da soli. Anche usare una password diversa per ogni servizio internet di cui si usufruisce può essere sufficiente a non farsi spiare troppo.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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