UNA CARTA ‘A LA CARTE‘: La “Carta europea delle lingue regionali e minoritarie” è stata adottata nel 1992 dal Consiglio d’Europa, ed è entrata in vigore nel 1998, dopo le prime cinque ratifiche da parte di altrettanti Stati membri del COE. L’obiettivo di questo trattato internazionale è, ovviamente,  la protezione delle lingue locali, intese come patrimoni culturali e identitari. La condizione […]

Nel 1929, il crack di Wall Street provocò una crisi finanziaria ed economica che portò milioni di individui al limite. Il collasso del tessuto imprenditoriale ebbe come risultato una consistente perdita di posti di lavoro e, di conseguenza, ridusse milioni di famiglie in condizioni di miseria. Questa situazione rappresentò il contesto ideale per i movimenti […]

lostAtSeaOgni singolo territorio definisce un ambiente che configura i tratti e la cultura dei suoi abitanti.

Nell’Europa del 1700 ogni singolo paese presentava società stratificate in classi sociali all’interno di un sistema gerarchico che veniva trapassato da generazione in generazione. L’età dei lumi e la colonizzazione dell’America concessero agli europei la speranza che ci fossero illimitate possibilità per loro, perché dall’altra parte dell’oceano sarebbero potuti finalmente essere artefici del proprio destino.

Come si sa però la storia è di chi la scrive e se scrivendola ci si dimentica una riga, quella riga sarà esclusa dalla storia.

Ripassiamo allora alcune delle righe cancellate e invertiamo un poco il punto d’osservazione: Il concetto di democrazia era presente in America molto prima della dichiarazione d’indipendenza, prima che i suoi padri fondatori portassero là i “lumi” europei.

Probabilmente tra il 1400-1500 sei tribù che popolavano l’attuale nord-ovest degli Stati uniti, Quebec e Ontario, fondò la Confederazione irochese con l’obbiettivo di risolvere le interne guerre fratricide, difendersi mutualmente dai nemici e vivere in pace e armonia. Lo fecero realmente per i secoli successivi e crearono una concetto di comunità reale, rafforzato dalla pura unione con la terra e la natura che influenzò in maniera profonda i cari coloni inglesi.
Quando i rinforzi dal vecchio mondo sbarcarono in America si sorpresero di trovare Thomas Jefferson totalmente affascinato dalle comunità native e persino adoperando le loro strane usanze (le pelli per coprirsi, il bagno per lavarsi). E ancora, fu un nativo che unitosi con i coloni inglesi contro i coloni francesi propose per la prima volta (nel 1744, 2 anni prima della dichiarazione) la creazione degli Stati Uniti. Quello che successe dopo lo sappiamo già. Coloro che firmarono la dichiarazione di indipendenza nel 1746 non erano certo irochesi, e anzi, molti di loro furono uccisi perché come la storia insegna questo è il risultato di ogni colonialismo.
Tra le righe dimenticate della storia c’è comunque un’ammirazione, un rispetto e  una profonda influenza culturale che i padri fondatori ottennero da quel periodo di condivisione. In Europa il potere veniva per esempio conferito dall’alto, Dio lo conferiva al re, e a sua volta lui lo conferiva agli strati nobili della società. Gli irochesi concepivano invece il potere come un’aurea che la comunità affidava alle persone carismatiche del gruppo e alle quali gli veniva sottratto quando la società stessa lo decideva.
Il sistema costituzionale americano sembra investito da entrambi questi pensieri no?
Non diversamente la confederazione Irochese ispirò i filosofi europei del 1700, perché, seppure esistevano pensatori che proclamavano la perfezione umana sin dall’età dell’oro nell’antica Grecia, gli ideali di libertà, fratellanza e felicità rimasero solo astratti negli scritti di Socrate.
Non per caso le successive rivoluzioni in Europa ricordarono i tratti irochesi.

A chi si chiede cosa realmente ci dovrebbe importare delle elezioni appena terminate negli Stati Uniti trovi la risposta in queste premesse. Se l’Europa ha cambiato un tempo le Americhe le Americhe hanno cambiato totalmente l’Europa. Oggi più di allora la loro politica influenza la nostra e, sebbene le maggiori influenze sono spesso mutualmente negative, si potrebbe ancora rovesciare la medaglia. Come dire, dell’America non dovremmo invidiare il sistema sanitario, ma l’originario sistema di potere dei suoi cittadini irochesi e il loro attaccamento spirituale con la terra si. Perché mai dovremmo ancora tenere dopo secoli le nostre potenti gerarchie? Piuttosto che liberercene le abbiamo fatte ereditare al mondo.
Ho letto che nelle scuole statunitensi ora si insegna che i nativi avrebbero dovuto scacciare i loro colonizzatori. Un poco strano.
Immagino si insegni lo stesso in Colombia, Venezuela, Perù, Brasile e in tutto il resto del mondo, dove altre migliaia di colonizzazioni, peraltro a mano statunitense, stanno adesso accadendo.
Chissà se da qualche parte del mondo si insegna a non colonizzare?
Tutti possiamo essere democratici o repubblicani, di destra o di sinistra, cattolici, atei o protestanti, e senz’altro possiamo gioire per Obama anche da questa parte dell’oceano.
Dovremmo però insegnare che qualsiasi ideale è frutto della storia. E nella storia che conosciamo tantissime righe sono state cancellate. Nella storia del presente molte altre righe sono omesse.     RepublicanDemocratAwake

Perché quindi, tra l’essere democratici, repubblicani, di destra o di sinistra non scegliamo di essere semplicemente anche un po più svegli?

A scuola non ricordo di aver imparato che tra le affascinanti differenze storiche, politiche e geografiche tutti, esattamente tutti, veniamo dallo stesso magnifico pianeta.